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L’incolore Tazaki Tsukuru e i suoi anni di pellegrinaggio

Una telefonata e la vita può cambiare, in positivo ma soprattutto in negativo. Questo infatti è quanto succede al protagonista del libro di Haruki Murakami “L’incolore Tazaki Tsukuru e i suoi anni di pellegrinaggio“. Un romanzo emozionante e profondo che spinge il lettore a riflettere sul valore intrinseco della felicità e sulla capacità di risollevarsi nei momenti più difficili e bui.

Una telefonata, dicevamo. Tanto è bastato a sconvolgere l’esistenza del protagonista, prima ben inserito in un gruppo di cinque amici fin dai tempi del liceo e poi abbandonato senza una vera e propria spiegazione. Ed è proprio lì che risiede il dolore, nell’incertezza, nell’abbandono immotivato e nella difficoltà a comprendere quanto successo.

Tazaki Tsukuru tra dolore e rinascita

Il dolore per il povero Tazaki Tsukuru è lancinante: si chiude in se stesso e passa mesi interi a interrogarsi sul perché di quella maledetta decisione da parte degli amici. Troverà rari momenti di salvezza soltanto rifugiandosi in pensieri suicidi: un atto che per fortuna non compierà mai. Il dolore resta ma la vita prosegue: il protagonista si vedrà diverso ogni giorno, nel fisico ma soprattutto nell’animo. Sarà un nuovo incontro, quasi a sancire una linea di demarcazione col passato, a spingerlo a dare un senso alla sua esistenza e a trovare finalmente le risposte a quelle domande che per tanti anni lo avevano ossessionato.

Nei sedici anni da quell’abbandono Tazaki Tsukuru non aveva mai voluto ricercare i vecchi amici, si era semplicemente isolato col suo dolore e la sua disperazione rifugiandosi in una vita fatta di lavoro e poche altre soddisfazioni, sia personali che sentimentali. Ma l’incontro con Sara lo farà uscire dal guscio e lo spronerà a ricercare nuovamente una stabilità che gli consenta di mettere un punto su quella vecchia storia e andare finalmente avanti. Perché ognuno di noi ha superato o supererà momenti di difficoltà ed è proprio in quel momento che diventa necessario trovare il tempo per riflettere, per rimettere insieme i pezzi del puzzle, guardarsi dentro e ritrovare così il senso profondo di tutte le cose, ma soprattutto di noi stessi. Questo significa andare avanti. Questo significa, forse, provare a raggiungere la felicità.

 

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