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Il centro storico di Siena e le pietre incise

Il centro storico di Siena è semplicemente meraviglioso. Qui il tempo sembra essersi fermato al 1200: cambiano i volti che lo popolano ma l’essenza artistica e architettonica resta la medesima. L’Unesco, al momento dell’inserimento nella world heritage list nel 1995, ha definito la città un capolavoro di dedizione e inventiva in cui gli edifici sono stati disegnati per essere adattati all’intero disegno della struttura urbana”.  Ma nel meraviglioso centro storico senese c’è spazio anche per le “pietre incise“, ovvero 11 lastre realizzate da alcuni artisti contemporanei che hanno voluto così omaggiare la città di Siena e i senesi.

Il centro storico di Siena e le 11 pietre da scoprire

Le 11 lastre, o “pietre incise”, sono dislocate lungo tutto il centro storico di Siena: per riuscire a trovarle serve occhio, concentrazione e una buona dose di fortuna. La prima “opera”, se così vogliamo chiamarla, si trova lungo il Vicolo delle Scotte ed è stata realizzata da Filippo Frosini, il quale con il suo lavoro ha voluto riportare le costellazioni presenti all’interno del perimetro della città senese. La seconda lastra è opera di Alfredo Pirri e si trova nei pressi della Basilica di Santa Maria dei Servi: un’opera riservata e che necessita di attenzione per essere compresa, infatti è scritta in alfabeto Morse e riporta la parola pax. Nella Piazzetta del Leocorno si trovano due pietre riportanti la dicitura “Le pietre nella lingua registrano gli intervalli del mondo”: gli autori sono Lidia Curti e Iaian Chamber. L’interpretazione di questa frase, sempre secondo gli autori, è libera.

Erick Göngrich invece ha immaginato due lastre come lavagne e le ha incise con la scritta “Sometime monuments should be BOARDS with tulips“, che tradotto significa “talvolta i monumenti dovrebbero essere delle lavagne con tulipani“. L’opera è una riproduzione del taccuino dell’artista e riproduce la sua stessa grafia. Ai Giardini La Lizza la quinta incisione ad opera di Anri Sala, artista albanese, e Edi Rama, primo ministro dell’Albania, che riporta la dicitura “Nuk e di si është për të tjerët, por raporti midis Kryetarit të Bashkise dhe zgjedhësve është si raporti midis artistit dhe spektatorit” che significa “Non so come sia per gli altri, ma il rapporto tra il sindaco e gli elettori è come il rapporto tra artista e spettatore”. Ma perché proprio questa zona del centro storico di Siena? Semplice, è il punto di ritrovo della maggior parte della comunità albanese che vive nella città

In Piazza Matteotti invece Mario Avallone ha inciso la frase “La qualità è precisione nella vita“, mentre nella zona di Croce del Travaglio Eva Marisaldi ha inciso la frase “Come alone” (“Vieni da solo“), un invito all’autoriflessione e alla ricerca della propria intimità interiore in una delle zone più frequentate dai passanti. All’interno del Complesso Museale Santa Maria della Scala troviamo Alberto Garutti con la sua incisione “Tutti i passi che ho fatto nella mia vita mi hanno portato qui, ora“. L’opera ha un richiamo forte al cammino e alla strada, in questo caso la Via Francigena.

Parlando del centro storico di Siena è impossibile non nominare Piazza Duomo. Ed è proprio qui che troviamo l’incisione di Luca Pancrazzi, un’opera che colloca la città senese al centro dei due emisferi attraverso la rappresentazione di due vortici uguali e contrari. Poi, dopo qualche passo, ci troviamo in Via Stalloreggi dove è stata posata l’opera di Fabrizio Prevedello, realizzata con una piccola lastra di marmo grigio proveniente dalle Alpi Apuane.

Infine il viaggio si conclude nella Piazzetta Silvio Gigli, dove compare Arborescences, opera dell’artista Michele Dantini e del musicista Willy Merz. L’incisione riproduce uno spartito di Merz  ed il suo nome è un omaggio al vicino Orto Botanico. L’idea, ma più che altro la speranza, dell’artista è che un giorno qualcuno si accorgesse della lastra e provasse a suonarla. Un gesto semplicemente meraviglioso.

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