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“Umane Genti”, le opere di Daniele Spisa in mostra a casaconcia

Una personale visione della contemporaneità. Così potremmo descrivere, in sintesi, la mostra di Daniele Spisa, in esposizione a casaconcia dal 26 Settembre al 17 Ottobre. Un’occasione dunque per conoscere ed esplorare un percorso artistico in cui teatro e pittura, le due anime del lavoro dell’artista, si uniscono.

L’arte di Spisa. Raccontare le “Umane genti”, come recita il titolo di questa mostra, è il filo rosso del percorso pittorico di Daniele Spisa. Persone che leggono un giornale nei vagoni della metropolitana, o sedute in macchina, che si truccano allo specchietto; altre invece sul treno, in autogrill, o ancora in posa per la foto di famiglia, oppure in una sala d’attesa, aspettando il proprio turno. Il senso del lavoro di Spisa è in una pittura che guarda alle persone, non alla natura o alle cose: il vero interesse dell’artista sta nella normalità della vita quotidiana e nelle storie che scaturiscono dalle immagini, si imprimono negli occhi di chi guarda, sostenute da una forte personalità artistica. Una forza che anima le tele aprendo al pensiero di chi osserva, all’investigazione creativa, percorsi narrativi sorretti dalle pose, dagli oggetti, dal colore e dalla luce.

L’autore. Nato a Ravenna nel 1950, Daniele Spisa è figlio di un operaio e una casalinga. Disegnare è stata, fin da ragazzo, la sua passione, instillata da uno zio falegname, anch’esso amante dei colori e delle matite. Si iscrive al locale Liceo Artistico e alla maturità ottiene il massimo punteggio; prosegue gli studi a Firenze, alla facoltà di Architettura, e qui incontra il teatro, una nuova grande passione, divenuto poi il suo mestiere. Dopo le prime esperienze compiute nel teatro universitario, affronta tutti i mestieri della scena per fondare nel 1978 la Scenotek, che diventerà nel volgere di pochi anni uno tra i più innovativi e importanti laboratori di progettazione e realizzazione delle scene a livello nazionale. Seguono anni di lavoro con i più qualificati scenografi e registi, collabora alla ristrutturazione di teatri, si occupa di formazione, compie ricerche. Fonda Ulisse, società che progetta e gestisce festival teatrali.

Poi incontra Luca Ronconi. Il grande regista crede nel suo talento e gli affida prima il ruolo di direttore degli allestimenti – per gli spettacoli Ignorabimus e Commedia della seduzione – poi quello di scenografo in Gli ultimi giorni dell’umanità, messo in scena nella fabbrica dismessa del Lingotto, a Torino. Prosegue quindi la sua nuova carriera nel teatro e nella lirica con Ugo Chiti e Toni Servillo e, sempre per la lirica, collabora con l’artista Mimmo Paladino. In questo contesto, non rinuncia alla pittura come mezzo di espressione personale e di ricerca formale. Se è vero che “la scena deve essere un tutt’uno con la storia che si racconta in palcoscenico”, i suoi dipinti sono attraversati da un percorso drammaturgico, ogni opera contiene una storia da individuare. La sua prima personale – intitolata Tra il prima e il dopo – è del 2016, nella Fortezza Medicea di Siena.


Nell’ottobre dello stesso anno partecipa al Concorso Nazionale di Arte Attuale indetto da Enegart arrivando fra i primi 24 finalisti e apre con successo la sua casa studio per la 12° Giornata del contemporaneo 2016. Nel novembre espone al Museo “Giuliano Ghelli” a San Casciano Val Di Pesa una sua personale unita, nell’annesso Foyer del Teatro Niccolini, all’esposizione di alcuni suoi bozzetti teatrali, tra la fine del 2016 e gennaio del 2017 partecipa ad una collettiva all’Anghel Hotel creata in omaggio a Mario Luzi: S’avvia tra i muri, è preda della luce.

La mostra. Umane Genti” sarà visitabile fino al 17 Ottobre 2020 in Via I° Maggio 82/84 – Ponte a Egola, con i seguenti orari: dal Lunedì al Venerdì dalle 9:30 alle 12:30 e dalle 14.30 alle 17.30, mentre Sabato dalle 10 alle 12:30 e dalle 16 alle 19:30. Ingresso gratuito.