Sabato 22 Settembre alle ore 17.30 verrà inaugurata la mostra “Isole vulcani e altre storie” dell’artista Antonio Bobò. Un incisore finissimo ma anche e soprattutto un pittore di razza, uno di quelli che sorprende e meraviglia per la sua capacità artistica. “Antonio è un giocoliere dei colori primari, delle partiture, del ritmo, dei contrasti e ha strumenti tecnici che gli permettono qualsiasi avventura“, così lo descrive Romano Masoni, altro importante artista locale e già stato ospite negli spazi di casaconcia.
L’esposizione “isole vulcani e altre storie” sarà il quarto evento artistico in programma per l’anno 2018: un secondo anno di attività espositiva e artistica che si è posto l’obiettivo di proseguire sulla strada dei buoni risultati ottenuti nella scorsa annata e di far diventare lo spazio, attraverso questo progetto culturale, uno dei centri culturali di riferimento di Ponte a Egola e non solo.
Antonio Bobò e la sua arte
Antonio Bobò, nato a Livorno nel 1948, è un pittore eclettico, poliedrico. Per molti può essere definito un simbolista, per altri un neoromantico o persino liberty. Le definizioni possono essere molte ma Bobò con le sue opere non ricerca un ideale di bellezza in senso assoluto. Attraverso la sua arte inganna continuamente la natura e si prende gioco della storia. Un artista a tutto tondo che si inerpica su strade nuove, mai provate, ma che accetta il rischio con serenità e determinazione. Eleganza, figurazione fantastica e simbologia sono le sue cifre stilistiche riconosciute anche dagli addetti ai lavori.
Un’arte, ma più che altro una fantasia visionaria, che viene resa utilizzando i rossi, i grigi caldi e i mezzi toni ed il cui fine è esplorare con facilità sogni e misteri, inventare paesaggi mentali e farli vivere persino a chi osserva. Un pittore, se così si può dire, d’altri tempi che si pone al centro della scena come un cavaliere antico ma senza nessuna ombra, tenebra o angoscia.