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Tecnologia e futuro: arricchimento o distaccamento dalla realtà?

La tecnologia, con tutte le innovazioni che comporta, sarà sempre più al centro del nostro futuro. Il digitale, ad esempio, sta modificando il nostro modo di essere e di partecipare alla vita sociale. Smartphone, social media, blog, app e tutto il resto sono soltanto degli strumenti ma hanno la forza intrinseca di modificare i nostri comportamenti. E di cambiare il nostro rapporto con la realtà di tutti i giorni; non sempre però in modo negativo come gli apocalittici di turno vorrebbero far credere. La tecnologia è il motore del futuro, è solo nella nostra capacità di gestirla e maneggiarla che passano i cambiamenti sociali dei prossimi anni.

La tecnologia, i social media e la creazione relazioni più profonde

Nell’era dei social media e della tecnologia la gratificazione istantanea è un punto cruciale. Un bisogno quasi compulsivo. Inconsciamente abbiamo perduto, nel corso degli anni, la capacità di attendere, la voglia di assaporare l’attesa e tutti quei meccanismi sociali che si celano dietro ad essa. Adesso è tutto un hic et nunc, per dirla in latino. I nostri desideri devono essere subito accontentati, perché ormai siamo abituati così. Ma le cose davvero importanti nella vita, come ad esempio l’amore, l’amicizia, la stabilità nei rapporti, le gratificazioni lavorative e la fiducia negli altri hanno bisogno di tempo per formarsi. Di incomprensioni e di ricuciture. Di momenti di condivisione. Perché la rapidità porta soltanto ad un deterioramento di tutto questo.

Nei rapporti personali si ha bisogno di lentezza.  Sono processi complicati, che necessitano di sacrificio e di pazienza. E questi aspetti devono e dovranno impararli soprattutto i più giovani perché i social media e la tecnologia in genere hanno fatto credere loro che tutto può essere raggiunto, basta avere la volontà necessaria. Ma non è così. La vita, i legami ed i rapporti vanno costruiti. Da qui, dunque, un ripensamento di questi strumenti tecnologici; ovvero iniziare a concepirli come un elemento perfetto per avvicinare le persone ma non come parti sostitutive dei meccanismi sociali primari.

Ma le colpe non sono certo indirizzabili soltanto alle nuove generazioni. È il sistema, sia economico che sociale, ad avere improntato tutto sui risultati e sulle gratificazioni immediate piuttosto che sulla consapevolezza che per ottenere risultati e soddisfazioni servono impegno, determinazione ma soprattutto tempo. Proprio quel tempo che oggi ci spaventa ma che invece deve tornare ad essere considerato una risorsa fondamentale.

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